Deliberazione n. 1441 dell’8 luglio 1998
Dell'USL della Valle D'Aosta
LINEE GUIDA PER LA PROMOZIONE ALL’ALLATTAMENTO MATERNO (per il territorio)
a cura del Gruppo di lavoro sull’allattamento al seno
L’Allattamento materno viene definito esclusivo quando nessun altro alimento liquido o solido è dato al bambino.
PER INCORAGGIARE L’ALLATTAMENTO MATERNO E’ NECESSARIO CHE IL PERSONALE CHE SI OCCUPA DELLA MAMMA E DEL BAMBINO PRIMA DEL PARTO
INFORMARE tutte le donne gravide sui vantaggi e le tecniche dell’allattamento al seno
Vantaggi
§ Per il bambino
migliore sviluppo psico intellettivo, meno SIDS, migliore stato nutrizionale, protezione dalle infezioni, dalle allergie, ridotta incidenza di diabete, sclerosi a placche, obesità e ipertensione arteriosa
§ Per la mamma
diminuita incidenza di emorragia post partum, recupero fisico più veloce, anticoncezionale protezione contro il carcinoma del seno e dell’ovaio, protezione contro l’osteoporosi
§ Generali
facile da usare, non va mai a male, non si spreca niente, aumenta il legame mamma bambino, risparmio per la famiglia (200.000-400.000 mese)
DARE semplici e rilevanti informazioni su come si allatta
il corpo del neonato è di fronte e stretto alla madre
la testa del neonato è sostenuta lungo la stessa linea del corpo e posta di fronte al seno
le dita della madre sono lontane dall’areola, ma possono sostenere il seno, evitare la posizione a forbice
SPIEGARE cosa accade dopo il parto
attaccamento precoce del bambino al seno
allattamento a richiesta del bambino
importanza del colostro (ricco di proteine e di immunoglobuline, vitamina A, fattori di crescita)
montata lattea arriva solitamente in 3 4 giornata, può essere più tardiva per i parti cesarei; il seno diventa teso, duro, dolente e arrossato e può essere difficoltoso attaccare il neonato
FARE L’ANAMNESI per individuare quali sono le donne che possono avere problemi con l’allattamento e quindi sostenerle di più:
figlio precedente allattato con il biberon
tipo di lavoro (distante, autonomo)
depressione
isolamento (trasferimento recente, senza gruppi di sostegno)
madre giovane o nubile
malattia cronica (diabete, artrite reumatoide, ecc.)
influenze negative da parte di medici, operatori, amici, partner
DARE SOSTEGNO E FIDUCIA alla mamma
ascoltare ciò che la mamma dice e pensa usare un linguaggio semplice chiedere se ci sono problemi o dubbi particolari
DURANTE L’OSPEDALIZZAZIONE
INFORMARE la madre delle risorse al livello territoriale per ricevere aiuto in caso di bisogno (allattamento, controllo peso, piccoli problemi del neonato)
SEGNALARE agli operatori del territorio gli eventuali problemi o difficoltà sorti durante l’ospedalizzazione
DOPO IL PARTO
FARE visita domiciliare entro il 5 giorno dalla dimissione oppure
VEDERE il piccolo in consultorio entro il 5 giorno dalla dimissione
DARE un sostegno alla pratica dell’allattamento al seno in modo che le madri si sentano rassicurate
FAVORIRE un contatto precoce con le strutture territoriali, con disponibilità e collaborazione da parte di tutti gli operatori che si occupano della madre e del bambino
INDIVIDUARE le possibili difficoltà o dubbi che possono insorgere per poter attuare un sostegno adeguato
Montata lattea tardiva (o comunque dopo l’ospedalizzazione)
Controllare che il bimbo si attacchi correttamente al seno, senza porre limiti di tempo
Consigliare un uso limitato di succhiotti e tettarelle e non somministrare (tranne in casi particolari) liquidi o alimenti diversi dal latte materno
Controllare il peso del bimbo
VALUTARE LA POPPATA
poppata sufficiente
-attaccamento corretto
-bimbo calmo durante la poppata
-rilassato alla fine
-buona crescita (min 125 gr settimana o 500 gr/mese)
-bagna 5 o 6 pannolini die
poppata insufficiente
-calo ponderale eccessivo
-crescita insufficiente non ha recuperato il peso della nascita dopo 15 giorni oppure crescita inf a 500 gr/mese
bimbo irrequieto o che rifiuta il seno
poppate troppo lunghe o frequenti, seni vuoti dopo spremitura
QUALI LE CAUSE
Basso numero di poppate, poche di notte
Mancanza di fiducia, stanchezza, stress della mamma
Malattie o malformazioni del bimbo
PERCHE’ I BAMBINI PIANGONO
Per disagio (sporco, caldo, freddo)
Per stanchezza, per malessere (il pianto cambia)
Per fame o per eccesso flusso di latte
Per le coliche, oppure semplicemente perché vogliono essere coccolati o presi in braccio
PATOLOGIE DEL SENO
Ragadi o capezzoli infiammati
Controllare che l’attaccamento al seno sia adeguato
Evitare le limitazioni arbitrarie delle poppate
Massaggiare dolcemente il seno e spremere il latte per stimolarne il deflusso
Esporre i seni all’aria e al sole
Non usare paracapezzoli (max per 24 ore)
Non applicare creme
Non fare riposare il seno
Ingorgo mammario (caratterizzato da dolore, edema, seno teso, caldo, arrossato, non esce latte e può esserci febbre)
Attaccare il bimbo frequentemente
Massaggiare il seno
Fare impacchi caldo umidi
Spremere il latte
Eventualmente se non migliora terapia con antibiotici, antidolorifici e riposo
ALIMENTAZIONE DELLA DONNA CHE ALLATTA
E’ sufficiente un apporto calorico supplementare di 500 700 Kcal/die
Dieta congrua e varia, non esistono alimenti vietati, ma alimenti che possono modificare il sapore del latte
Tutti gli alimenti sono ammessi con moderazione
Non sono necessari integratori alimentari né liquidi supplementari, la donna deve bere quando ha sete, non è vero che bevendo di più si fa più latte, ma è vero che si ha più sete
CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO SPREMUTO
Sono necessari contenitori sterili o lavati ripetutamente con acqua calda.
Mettere nei contenitori solo il latte necessario per una poppata.
Se conservato in frigorifero va consumato entro le 24 ore nei prematuri, 72 ore nei bambini a termine.
In congelatore va consumato entro i 3 mesi, in surgelatore (-20°C) entro 1 anno
